Lo stravedamento

LO STRAVEDAMENTO



Lo stravedamento

Con “stravedamento”, termine che alcuni ritengono essere di origine chioggiotta, si intende quella situazione metereologica di ampia nitidezza all’orizzonte. Quando i venti soffiano forti e liberano la pianura da smog, foschia, nebbia e polveri varie, la visibilità passa velocemente da pochi chilometri a svariate decine, alle volte anche centinaia. Il monte Civetta, che in molti stravedamenti è proprio sopra il Palazzo Ducale, dista ben oltre i 100 chilometri da Venezia. Un vento ideale per il verificarsi di queste condizioni è la Bora Chiara, un vento fresco e accompagnato dal bel tempo.

Spesso queste foto vengono scambiate per fotomontaggi perché l’occhio umano non vede le montagne così imponenti sopra Venezia. In realtà non c’è alcun fotomontaggio. L’uso di teleobiettivi comprime i piani e riduce molto la distanza percepita tra i soggetti inquadrati, in questo caso i palazzi di Venezia, e le Dolomiti alle proprie spalle.

Queste fotografie, sia quelle scattate con la luce del Sole sia quelle scattate poco dopo il tramonto, sono state effettuate in un tardo pomeriggio di fine inverno, dal Lido di Venezia.

Raramente la visibilità è così eccellente, soprattutto alla sera. Normalmente le ore migliori per questo genere di fotografie sono quelle alla mattina, dove l’aria è più tersa e l’orizzonte più limpido. Le particolari condizioni metereologiche di quel giorno hanno fatto in modo che si venisse a creare la condizione ideale di scatto per lo “stravedamento” alla sera, tra la fine delle ore di luce e l’inizio dell’oscurità. Un crepuscolo magico che ha donato alla città di Venezia una luce unica e difficilmente ripetibile.

E quando lasciamo Venezia scopriamo che i nostri orologi hanno problemi a tornare di nuovo al tempo reale
— Mieczysław Kozłowski
san giovanni e paolo.jpg

55,40 metri

L’altezza esterna della cupola della Basilica dei Santi Giovanni e Paolo

facciata palazzo ducale.jpg

71,5 metri

La larghezza della facciata del Palazzo Ducale che guarda il bacino San Marco

Sembra impossibile ma dal Lido di Venezia, come già John Ruskin notava, sembra di assistere ad un quadro su Terra. La bellezza dei colori caldi delle luci della città contrasta armoniosamente con le fredde Alpi alle spalle, dove la neve le dona luce anche nelle ore più buie. Nuvole velate vanno a sottolineare la grandezza delle montagne. Là dietro, oltre la coltre di nubi, svettano alcune delle cime più importanti delle Dolomiti e delle Alpi.

Sulla sinistra il Monte Agnèr (2872 m.) cima nord orientale delle Pale di San Martino, il Piz di Mezzodì, la montagna più alta del Gruppo dei Feruc, in queste foto poco a sinistra del campanile di San Marco. Proseguendo verso destra Cima Peralora e Cima del Bus del Diaol. E ancora, Moiazza sud e la cima del Monte Civetta, vero protagonista delle Dolomiti in moltissimi stravedamenti. La sua forma a piramide, la sua grandezza e la vallata incredibilmente libera, portano lo sguardo dello spettatore dai colonnati del Palazzo Ducale alla cima più alta, lassù a 3220 metri sul livello del mare. Le terre della Serenissima in uno scatto. In queste fotografie la modernità non influisce particolarmente. Potrebbe essere un’immagine di altri tempi. Un’immagine di quando Venezia dominava l’Adriatico e le rotte per l’Oriente.

Continuando a guardare verso destra, troviamo il Col Menàdar e poi a seguire la cima del Monte Cernera. Magari ai più è poco conosciuto ma in molti l’hanno visto, anche se solo da distante. Raggiungendo da Alleghe l’affascinante Passo di Giaù, anch’esso parte dei domini Serenissimi, il Cernera sarà visibile alla nostra destra. E poi la splendida Tofana di Rozes con i suoi 3225 metri, il gruppo del San Sebastiano, la bellissima cima del Tamer Grande e il monte Talvena che con la sua morfologia estremamente caratteristica offre a sud un’enorme spalto che nei mesi più freddi si riempie di neve. Poco dietro il monte Talvena troviamo il Pelmo, posto ad est del passo Staulanza. Con i suoi 3168 metri è una delle vette più importanti delle Dolomiti. Ancora più a destra lo Schiara, la cima più alta dell’omonimo gruppo. Proseguendo ce ne sarebbero ancora molte da citare, due tra tutte, la cima Sorapiss e l’Antelao, conosciuto anche come il Re delle Dolomiti. 

palazzo ducale san marco e civetta.jpg

Ma se le montagne hanno bisogno di una descrizione per i più, la città si può tranquillamente raccontare da sola. Tra guglie dorate e pinnacoli, ogni singolo palazzo di Venezia è perfettamente distinguibile. Dal Lido sono circa 4 chilometri. Tra la fotocamera e il cuore di Venezia, Piazza San Marco, ci sono solo l’isola di San Giorgio e la Giudecca. Individuato il punto migliore per vedere nel dettaglio quante più particolarità possibili, si scatta. Il Palazzo Ducale e il campanile sono sicuramente gli edifici che più colpiscono. Ma è nella particolarità di osservare Venezia nel suo insieme che si notano campanili e chiese che, camminando per le calli, non si noterebbero.

Fare l’elenco di tutti gli edifici, le chiese e i campanili che si vedono dal Lido è impresa assai ardua e l’elenco verrebbe fin troppo lungo, cosa che andrebbe ad appesantire eccessivamente la lettura di questa pagina dedicata allo stravedamento. Mi limiterò di conseguenza a riportare i nomi degli edifici più grandi o, comunque, più conosciuti dal grande pubblico. Il primo edificio che cattura il nostro sguardo è senza dubbio il campanile della chiesa dei Carmini. Sulla destra la cupola della chiesa di Santa Maria del Rosario con i suoi due caratteristici brevi campanili. Proseguendo verso est si staglia la grande chiesa del Redentore, uno dei grandi progetti dati da Andrea Palladio a Venezia. Poco più sulla destra si può notare il tetto della grandiosa Basilica S.Maria Gloriosa dei Frari con sullo fondo il Monte Cesen dove è presente il caratteristico bosco a forma di “ippopotamo”. Poi il campanile della chiesa di Santo Stefano (alto 66 metri e con una evidente pendenza). Segue il profilo della famosissima Basilica di Santa Maria della Salute, progettata da Baldassare Longhena con chiarissime ispirazioni ai modelli del Palladio. Caratteristica, anche vista dal Lido, la chiesa di Santa Maria della Presentazione (Le Zitelle) con la sua importante cupola.

[...] Tesori così preziosi, certamente, e così maestosi che qualche volta, passeggiando di sera sul Lido, donde si scorge sopra il fronte del Palazzo Ducale la grande catena delle Alpi cui fan da cresta le nubi d’argento, mi son sentito sgomento alla vista del palazzo non meno che delle montagne, e ho pensato che Iddio aveva compiuto opera più grande nell’infondere nella misera polvere spiriti così potenti da erigere mura gloriose recanti tracce di infiammate leggende, di quanto avesse fatto nell’innalzare quei massi di granito oltre le nuvole celesti e nel vestirli del mutevole manti di fiori purpurei e di ombre silvestri.
— John Ruskin

Siamo ormai giunti al cuore di Venezia, area in cui sorgono i più importanti edifici della città. E nonostante i 4 km circa di distanza dal luogo di scatto, son ben visibili: i Giardini Reali di Venezia con dietro le Procuratie Vecchie. A fare da intruso il campanile della chiesa Cattolica Parrocchiale dei Santi Apostoli situato a Cannaregio. Vi sono poi la Biblioteca Nazionale Marciana, il Campanile di San Marco con i suoi 99 metri, conosciuto dai veneziani come “el parón de casa” (il padrone di casa), la Torre dell'Orologio, la facciata sud della Basilica di San Marco e le due colonne, quella dedicata a San Teodoro e quella dedicata a San Marco. Tutto ciò è visibile grazie al canale che si apre tra la Giudecca e l’isola di San Giorgio. Sul lato sinistro del canale la sede della Finanza, sul lato destro la sede della fondazione Giorgio Cini. In fondo al canale il simbolo per eccellenza del potere serenissimo, il Palazzo Ducale. Dietro, a 107 km di distanza, il Civetta.

Proseguendo sempre verso est si trovano la chiesa di San Giorgio Maggiore e l’omonimo campanile. Sullo sfondo il Tamer Grande delle Dolomiti di Zoldo. E ancora, la bella chiesa di San Zaccaria con dietro la grande Basilica dei Santi Giovanni e Paolo, il caratteristico campanile (pendente) della chiesa di San Giorgio dei Greci e la cupola dell’omonima chiesa, e poi l’alto campanile della chiesa di San Francesco della Vigna.

Ma Venezia non è solo chiese e campanili. Venezia è anche ponti, e dal Lido se ne vedono di molto importanti. Il Ponte San Biasio delle Catene che passa il canale che porta all’Arsenale. E poi ancora il ponte de la Veneta Marina e il Ponte dei Sette Martiri.

Si riesce anche a vedere la Torre dell'Arsenale con, di fianco, almeno da questa inquadratura, la chiesa dell'isola di San Servolo. Concludono questo spettacolo unico al mondo la Basilica di San Pietro di Castello, dove son ben visibili sia il campanile che la cupola, la chiesa parrocchiale di Sant'Elena Imperatrice e il campanile di San Lazzaro degli Armeni

Se ne potrebbe scrivere ancora per ore talmente tanti sono i dettagli presenti su questa fotografia. Venezia e la sua Laguna sono patrimonio UNESCO dal 1987, le Dolomiti dal 2009. Comprenderle entrambe in un unico scatto è, sì un’emozione per chi fotografa e per chi osserva, ma è anche la realizzazione di una fotografia unica nel suo genere. Il mondo intero è ricoperto da montagne meravigliose e città spettacolari ma in quanti casi questi due elementi hanno la fortuna di trovarsi all’interno dello stesso scenario? E non si tratta solo di una questione di immagini. Le Alpi e le Prealpi sono direttamente collegate allo sviluppo che ebbe nei secoli passati la Serenissima. Si pensi ai boschi del Cansiglio, essenziali per il legname delle galee veneziane, o alle Dolomiti, dove si spingevano i confini di Venezia sulla terraferma.

La Regione Veneto usa una frase per promuovere la regione, e questa frase è “The Land of Venice”. Tra le molte foto che ho scattato questa dello stravedamento è sicuramente quella che meglio interpreta questo messaggio.

campanile san marco.jpg

99 metri

L’altezza del campanile di San Marco

campanile san giorgio.jpg

63 metri

L’altezza del campanile di San Giorgio

civetta.jpg

3220 metri

L’altezza del Monte Civetta

col visentin.jpg

1763 metri

L’altezza del Col Visentin

ducale e civetta.jpg

107 km

La distanza tra il Monte Civetta e il Palazzo Ducale

montagne dx san giorgio.jpg

2547 metri

L’altezza del Tamer Grande

Nell’immagine qui sotto una veloce panoramica delle montagne e degli edifici presenti nelle fotografie.

Qui sotto una visione più dettagliata dei due scatti. Il primo di giorno, il secondo di sera.